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Stanze Urbane

Accomodati, la nostra casa è sempre aperta."

Progettare per uno spazio pubblico, e in una delle piazze più importanti di Varese, significa interrogarci sulle logiche di un intervento che ha per sua natura un forte rapporto con la città e le persone che la abitano.

Stanze Urbane #1 è un progetto di casa ideale, in cui i muri si schiudono e i soffitti spariscono per lasciare che l’esterno e l’interno si fondano, consentendo alle persone di vivere lo spazio pubblico come estensione dello spazio privato, abitandolo. 

Il nostro sogno è generare una sensibilità tale per cui lo spazio privato delle nostre abitazioni venga messo sullo stesso piano dei luoghi collettivi della città. Un’azione che in ottica sostenibilità diventa di primaria importanza in quanto troppo spesso il cambiamento climatico viene letto come qualcosa di lontano, di esterno rispetto all’interno protetto delle nostre dimore. 

Progettato per essere smontato e diventare permanente in un bosco amico, le stanze urbane del nostro progetto diventano così metafora di questo cambio di prospettiva trasformandosi in veicolo comunicativo in grado di generare nuove coscienze sul vivere il pianeta e noi stessi in maniera sostenibile e condivisa. 

Ambienti in cui fare esperienze, scoprire nuovi mondi e abitare possibilità future. 

Stanze Urbane #1 è un progetto di Studio +1+ di Davide Cazzaniga e Antonio Galimberti per Galimberti Interiors e Facility Gest, ideato in occasione della Varese Design Week a tema Green and Evergreen.

Nido

Piazza della Podestà

La narrazione del processo creativo deve essere veicolo di sensibilizzazione verso le tematiche di attualità più emergenti: in questa edizione la sostenibilità e l’ambiente.

L’installazione nasce con l’intento non solo di essere osservata, ma soprattutto di essere vissuta.

Collocata nel cuore del Corso principale della città di Varese, vuole simboleggiare un luogo di RIPARO, CALORE, SICUREZZA: un NIDO.

La connessione con NOVELLOCASE, realtà eccellente del territorio varesino, è stata la naturale opportunità per materializzare questo concept.

Novellocase infatti realizza da decenni case in legno, spesso firmate da architetti di spicco. La traduzione dunque, nella vita reale, del concetto di NIDO, è rappresentata da queste realizzazioni, che mirano a ricreare il massimo del comfort domestico, in termini di benessere per l’uomo, mettendo altresì al centro della progettazione l’impatto zero sull’ambiente in termini di utilizzo di materie prime ed energia.

A rafforzare questo concetto, l’impegno che l’installazione, una volta terminato l’evento, sarà l’immagine concettuale del core business dell’azienda. L’installazione verrà dunque ricollocata all’interno dell’azienda e utilizzata.

Il progetto di luce, progetto nel progetto, dona alla struttura un ulteriore valore simbolico. Il potere della luce che, sapientemente dosata e posizionata, restituisce ogni volta un segno diverso .

Il progetto NIDO è frutto della collaborazione tra:

PROGETTO: Silvana Barbato: interior designer, con Valentina Ruisi
Novellocase: materiali, ingegnerizzazione, costruzione
Luce Luce, Fabrizio Nicora: progetto illuminotecnico
Piante Spertini: progetto del verde, fornitura essenze

INSTALLAZIONI LICEO ARTISTICO A. FRATTINI DI VARESE

La Testa è stata fatta anni fa per uno spettacolo teatrale della scuola.

E’ alta circa cm 180 ed è in polistirolo. Un ritratto stile classico con degli ingranaggi al posto di un occhio. Adesso è stato “restaurato”, nel senso che lo abbiamo rivestito di garze imbevute di gesso e vinilica in modo che resista un po’ all’esterno. Per venerdì sarà di nuovo verde! 

Spazio aureo

Castello di Masnago

SPAZIO AUREO è un’installazione pensata e realizzata da più classi del Liceo Artistico Angelo Frattini di Varese. Una serie di elementi rettangolari in ferro creano in pianta l’inizio (o la fine) di una spirale aurea, forma perfetta presente in Natura. All’interno di questa forma che si sviluppa crescendo in altezza, si presentano tante piccole sculture ispirate ad elementi vegetali di terra e di acqua, facendo riferimento al territorio di Varese e la sua provincia in cui giardini, boschi e laghi si alternano costantemente.

Volto umano con ingranaggi

Installazione Parco Campo dei Fiori

Cambiamenti climatici, non sono parole astratte ma alzando gli occhi e guardando il massiccio del Campo dei Fiori possiamo vedere gli effetti di gran parte degli eventi estremi di cui siamo già testimoni.

Tutto è iniziato con i due incendi del 2017 e 2018 che ha percorso oltre 700 ettari con severità differenziate, è seguita la tempesta Alex nell’ ottobre 2020 , una tempesta con venti oltre i 110 km/h che hanno abbattuto e divelto piante ed interi lotti boschivi in tutto il territorio del Parco, specialmente in Vetta al Campo dei Fiori: è stato stimato che in una sola notte sono collassate 18.000 piante, una stima difficile da effettuare dato che i danni sono stati frastagliati sul territorio e che si è istaurato un effetto domino che vede la caduta di piante anche in conseguenza ai dissesti idrogeologici che si sono innescati e alla grande siccità che ha colpito il nostro territorio.

Come ci insegna la fisica, niente si distrugge tutto si trasforma.

Sta a noi essere bravi e virtuosi affinchè questa trasformazione sia utile all’ambiente e che sia di supporto alle realtà economiche locali come la realizzazione di prodotti per arredo.

Alcuni tronchi , considerati idonei, infatti sono stati oggetto di un primo progetto realizzato dall’Azienda Agricola Stefano Ossola per realizzare manufatti al fine di rinnovare gli elementi di arredo presenti lungo la rete sentieristica del parco e attrezzare alcune aree attualmente sprovviste realizzando sedute, fioriere ed altri elementi di arredo necessari a migliorare la fruizione del territorio.

Come dicevamo elementi semplici ricavati dai pini e dai larici che ci hanno fatto da vedetta per anni dall’alto del massiccio e che continuano a vivere consentendo anche una azione di stoccaggio di C02.

Quindi nulla si distrugge e tutto si trasforma. Sta a noi farlo nel miglior modo possibile.

Nella Piazza saranno posizionate 2 fioriere ricavate da quei TRONCHI CADUTI.

Ghirlanda Abbraccio

Installazione Piazza Monte Grappa

Nell’allestimento floreale della fontana curato da Piante Spertini di Laveno Mombello (Varese), in collaborazione con lo scenografo Ivo Tomasi e gli allievi del percorso ‘manutentore del verde’ dell’Agenzia formativa della Provincia di Varese sede di Luino, troviamo la scultura ‘Ghirlanda Abbraccio’ realizzata con potature di rami di tiglio. Questa figura geometrica rappresenta la perfezione ed esprime l’alternanza del tempo in modo circolare. Tutto si muove attorno al sistema solare, con forme concentriche, con modalità naturali, perfette, come in un grande orologio del Tempo ben rappresentato da questa forma.
L’opera è stata realizzata dalla Flower designer Maria Francesca Ferriero che ha iniziato il suo percorso professionale in orto floro frutticoltura vivaismo e poi in agraria alla Fondazione Minoprio di Vertemate con Minoprio (Como). Freelance nel settore del wedding in Italia, collabora con realtà importanti esprimendo la sua forza creativa attraverso l’amore per Madre Terra. Appassionata di Land Art, ha realizzato diverse installazioni creative e consulenze nell’ambito del green design e dell’interiors design. Ha denominato la sua attività con la parola “Nenur” che, in esperanto, significa “non solo”, cioè non solo fiori, non solo piante.
Le due grandi fioriere in legno presenti nella piazza sono state fornite dal Parco Campo dei Fiori di Varese. Sempre per confermare il tema dell’economia circolare queste fioriere sono state realizzate da mani esperte dell’Azienda Agricola Stefano Ossola utilizzando alcune
delle 18.000 piante collassate in una sola notte a causa della tempesta ‘Alex’ nell’ottobre 2020. Sono stati realizzati diversi manufatti al fine di rinnovare gli elementi di arredo presenti lungo la rete sentieristica del Parco e di attrezzare alcune aree attualmente sprovviste realizzando sedute, fioriere ed altri elementi di arredo tipo porta biciclette, necessari a migliorare la fruizione del territorio. Pini e larici che ci hanno fatto da vedetta per anni dall’alto del massiccio e che continuano a vivere consentendo anche una azione di stoccaggio di C02. Quindi nulla si distrugge e tutto si trasforma. Sta a noi farlo nel miglior modo possibile. Altre due fioriere hanno trovato collocazione presso il Chiostro di Voltorre di
Gavirate per una collaborazione inerente la conferenza ‘Human Space – Immaginando l’abitare’ a cura dell’Associazione Culturale Sinòpia aps.
La grande scultura ‘Volto umano con ingranaggi’ sorretta da una radice monumentale fornita da Novello Case in Legno di Oggiona con Santo Stefano (Varese), è stata realizzata dagli allievi del Liceo Artistico Angelo Frattini di Varese, coordinati dalla Professoressa Claudia Canavesi.
È stata fatta anni fa per uno spettacolo teatrale della scuola. E’ alta circa cm 180 ed è in polistirolo. Un ritratto stile classico con degli ingranaggi al posto di un occhio.
Essa rappresenta la presenza dell’uomo e la sua capacità di riflettere responsabilmente sul futuro del pianeta Terra, in linea con la finalità che la Varese Design Week si prefigge in questa settima edizione.

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